Mi trovo bene nel bordo delle cose. Non ho intenzione di definirmi completamente, sfuggo come un’anguilla quando gli scambi si incuneano nell’inesorabile correttezza approvata dalla società. Mi trovo a mio agio nell’insicurezza dell’assenza di promesse, negli amori che scorrono nei silenzi, soprattutto nell’accettazione.

Non voglio che tu mi veda come in stasi, credo ti troveresti più a tuo agio assecondando il movimento. Ho fatto molta strada per liberare le catene, ora desidero poggiarmi sopra un piano mentale multiforme, che sa della saggezza della terra.

Là, se tendi l’orecchio non esistono più ruoli, le persone si trovano senza difficoltà, l’impeto trova di che placarsi dopo aver bruciato e ripulito l’anima.